Questo o quello - Jacopo Rosati |Collater.al

2022-09-10 12:51:48 By : Mr. Kroos Xu

La carriera di Jacopo Rosati ha inizio nel 2006 a Venezia, sua città natale, nel prestigioso Studiocamuffo, dove lavora come grafico e illustratore prima di lanciarsi nel roboante mondo dei freelance. Rosati lavora principalmente per il mercato editoriale e pubblicitario, negli anni ha utilizzato diverse tecniche per sviluppare le proprie opere; dal collage al software digitale. Per caratterizzare maggiormente i suoi lavori sceglie inizialmente di utilizzare il feltro, e grazie a questa scelta in pochissimo tempo riesce a ritagliarsi uno spazio d’eccezione tra gli illustratori italiani.

A Jacopo Rosati piace sperimentare liberamente approcci diversi in base alle esigenze del cliente. Ha lavorato per Die Zeit, La Repubblica, Il Sole 24Ore, L’espresso, Eni, Das Magazine, Playboy, Vanity Fair, The Wall Street Journal, The Daily Telegraph, Monocle, The Washington Post, Wired, Pirelli, Campari… dobbiamo continuare? Potremmo farlo perché la lista di collaborazioni è davvero lunghissima. Tra le ultime (e di nota, non solo per le dimensioni) sicuramente quella con Pink Salt Agency per Fineco per cui ha completamente illustrato le scocche di 9 treni metro a Milano. Un vero e proprio viaggio illustrato dedicato alla città e alle sue caratteristiche più significative.

Collater.al, insieme a BRILLO Magazine ha intervistato Jacopo Rosati, chiedendogli di schierarsi in quello che è utopicamente un mondo in cui sembra sempre ci siano solo due elementi in contrasto tra i quali scegliere. This or That?

Biennale o musei vaticani? Biennale

Coca Cola o Pepsi? Pepsi

Easy Rider o Fast and Furious? Easy Rider

Invasione zombie o invasione aliena? Invasione aliena

Vivere in un mondo in cui tutto è in miniatura o tutto è gigante? Vivere in un mondo in cui tutto è in miniatura

Illustrazione digitale o cartacea? Illustrazione digitale

Essere mangiati da uno squalo o da una tigre? Squalo

Volare o leggere nella mente? Volare

Gen Z o Millennials? Gen Z

Bates Motel o Overlook Hotel? Overlook Hotel

Casa d’asta o crypto art? Casa d’asta

Vincere un Oscar o un Grammy? Oscar

Partecipare a Squid Game o agli Hunger Games? Squid Game

Avere un sosia o un cane parlante? Cane parlante

Suv o macchina sportiva? Macchina sportiva

Viaggio con van VolksWagen o hotel all inclusive? Hotel all inclusive

Svegliarsi presto o andare a letto tardi? Andare a letto tardi

Testo: Collater.al e BRILLO Magazine

Guardando fuori dall’oblò dell’aereo è sempre affascinante vedere come appare la erra dall’alto, con le sue geometrie inaspettate e le forme di laghi, strade e fiumi difficilmente immaginabili dalla terra. Proprio grazie a questo punto di vista inusuale, la fotografia aerea o scattata con dispositivi volanti è una delle più affascinanti, tanto che ogni anno il “Drone Photo Awards” elegge in un concorso le migliori degli ultimi dodici mesi. Anche quest’anno sono state votate, da una giuria internazionale di fotografi e esperti, gli scatti più belli immortalati da droni, velivoli ad ala fissa, elicotteri, veicoli aerei senza pilota, mongolfiere, dirigibili, aquiloni e paracadute.

Hanno partecipato al Drone Photo Awards 2022 decine di migliaia di foto, realizzate da fotografi professionisti o amatori provenienti da un centinaio di Paesi, numeri che rendono il concorso il più importante a livello mondiale tra quelli dedicati ai video e fotografia aerea. Gli scatti sono divisi per categorie, dalla natura agli animali, fino alo sport e alla fotografia astratta. È interessante vedere dalle foto premiate il peso della figura umana nel paesaggio. L’ordine delle barche sul fiume Buriganga in Bangladesh, o degli sciatori in gara tra le nevi di Szklarska Poręba al confine tra Repubblica Ceca e Polonia, mostrano tutta la bellezza e l’armonia dell’attività umana inserita nella natura. A vincere il Drone Photo Awards 2022 è stato “Big Bang”, lo scatto del francese Armand Sarlangue che mostra una fessura apertasi vicino al cratere del vulcano islandese Fagradalsfjall. Una fessura che sembra portare dritta all’inferno.

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Chuck O’Rear l’aveva fatta decine di volte quella strada, che conduce, in poco più di un’ora di viaggio, da St.Helena (California) alla contea di Marin, dove ad aspettarlo c’era Daphe Larkin, diventata poi la compagna della vita. È il gennaio del 1996 e Chuck sta percorrendo l’area vitivinicola di “Los Carneros”, a Sonoma, in cerca di alcuni scatti per il libro sui vini della zona a cui sta lavorando insieme a Daphne. I tanti anni da fotografo per National Geographic lo hanno abituato a portarsi sempre con sé la sua Mamiya RZ67, pronta per cogliere l’imprevisto, lo scatto giusto al momento esatto. O’Rear gira la testa e guarda fuori dal finestrino, vede una collina dolce, il verde è quello dello smeraldo, il cielo azzurro. Ferma la macchina.

In quelle settimane l’area di Sonoma era stata soggetta a forti piogge, che hanno rigenerato i prati della zona, proprio come quello al quale ora Chuck è davanti, pronto a scattare una foto sulla quale non ha particolari aspettative. La pellicola scelta è la Fujifilm Velvia, che aiuterà a saturare meglio i colori del paesaggio. Lo scatto è riuscito, Chuck e Daphne tuttavia non lo scelgono per il libro e così viene messo in vendita grazie all’agenzia Corbis.

La Silicon Valley in quel periodo non era solo colline verdi e bei paesaggi, ma stava crescendo ogni giorno di più la grande stagione delle invenzioni in campo tecnologico e informatico. È qualche anno dopo la sosta di O’Rear lungo la strada, siamo nel 2000, che Microsoft sta cercando lo sfondo predefinito per Windows XP, il suo nuovo sistema operativo che Bill Gates lancerà nell’ottobre 2001. La scelta cade sulla foto della collina di Sonoma, immediatamente rinominata “Bliss“. Il fotografo non ha mai svelato per quale cifra Microsoft abbia acquistato tutti i diritti di “Bliss”, ha raccontato che è “la seconda somma più alta mai pagata al mondo per l’acquisto di una singola fotografia” e che è stato firmato con l’azienda un accordo di non divulgazione.

Chuck O’Rear non sa perché Microsoft abbia scelto “Bliss” come foto per Windows XP, ma negli anni ha osservato come sia diventata probabilmente la fotografia più vista della storia. Microsoft ha modificato leggermente i colori del cielo e ha tagliato leggermente a sinistra l’inquadratura di O’Rear, per il resto quel viaggio tanto ordinario del fotografo è entrato in miliardi di computer in tutto il mondo. “Bliss” è comparsa sui più grandi billboard di Time Square, nella vita privata di molti di noi e in eventi dalla portata storica. Per esempio, Chuck e Daphne hanno raccontato a People come abbiano notato “Bliss” sullo sfondo del computer nel primo storico collegamento diplomatico tra Corea del Nord e Corea del Sud. La storia di “Bliss” è semplice, una collina della California diventata spazio privato per miliardi di persone, è la storia di un’occasione, che si poteva cogliere semplicemente guardando fuori dal finestrino.

Negli scatti di Zhang Ahuei eleganza e bellezza di uniscono in scenari in cui regna la tranquillità. Zhang Ahuei è un fotografo taiwanese la cui produzione fotografica è caratterizzata da immagini in cui il ritratto si fonde con la fotografia di moda e di paesaggio. 

I pochi e ben selezionati elementi che fanno parte della composizione hanno uguale peso: il paesaggio occupa l’intero spazio e al centro spicca sempre una figura femminile, dolce e delicata, che diventa un’unica cosa con ciò che la circonda. 

Questo indissolubile legame con la natura viene esplicitato spesso grazie a giochi che il fotografo crea con l’acqua: giovani ragazze dalla pelle diafana si immergono in specchi d’acqua dai colori bui e misteriosi. Il corpo sembra passare dallo stato solido a quello liquido e i riflessi che si creano fanno pensare a qualcosa di magico. 

Le fotografie di Zhang Ahuei sono il luogo dove ritrovare un po’ di pace e tranquillità, come quando in montagna rimaniamo da soli e l’aria fredda che respiriamo rigenera il nostro corpo e la nostra anima. 

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